CHARLIE «SAX» YELVERTON
Proveniente
dalla Fordham University di New York, dove ancora oggi detiene il
record di 46 punti segnati in una singola partita, fu scelto al primo
turno dai Portland Trail Blazers.
Charlie avrebbe avuto sicuramente
una brillante carriera NBA, se prima dell’inizio della partita con i
Phoenix Suns non si fosse rifiutato di alzarsi al suono dell’inno
nazionale, aderendo alla protesta contro la guerra del Vietnam. Venne
subito cacciato e per un anno si mise addirittura a fare il taxista a
New York.
Dopo una breve esperienza in Grecia approdò in Italia nella stagione 1974-75 all’Ignis Varese dell’allenatore Sandro Gamba che vedeva in lui l’erede di Manuel Raga. Grazie al suo contributo Varese vinse la sua terza Coppa dei Campioni e il Campionato italiano 1977-78.
Charlie Yelverton giocò a Viganello nella stagione 1979-80 dove si rivelò troppo forte per il campionato svizzero: con lui i bianco-verdi allenati da Giacomo Franchi piazzarono una fantastica doppietta vincendo Campionato e Coppa svizzera!
Yelverton,
grazie ad una straordinaria abilità di palleggio e a due gambe potenti,
riusciva a fare di tutto: aveva un tiro micidiale, stoppava, prendeva
rimbalzi. Le sue doti tecniche permisero agli allenatori di impiegarlo
in diverse posizioni: da playmaker a guardia, da ala a pivot.
Una
caratteristica per la quale è ricordato era il suo fenomenale tiro in
sospensione: egli era in grado di galleggiare in aria aspettando che
l’avversario in marcatura iniziasse la discesa, prima di terminare il
suo tiro.
Yelverton è un vero personaggio anche fuori dal campo: simpatico, estroverso, suonatore di sax (uno regalatogli addirittura da Kareem Abdul-Jabbar) tanto da essere soprannominato «Charlie Sax».
Terminata la carriera di giocatore, iniziò quella di allenatore, anche a livello giovanile: durante un camp estivo ebbe occasione di tramandare le sue conoscenze ad un giovane Kobe Bryant.
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